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Visualizzazione dei post da luglio, 2010
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Monastero Bose - Agenda agosto 2010

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AGENDA AGOSTO 2010 lunedì 2 (fino al 7 agosto) Evangelo secondo Matteo LUCIANO MANICARDI maggiori info... ______________________________________ __ giovedì 5 TRASFIGURAZIONE DEL SIGNORE ore 18.30 vespri ore 21.30 liturgia vigiliare Professione monastica di fratelli e sorelle della comunità maggiori info... ______________________________________ __ lunedì 9 (fino al 14 agosto ) La nostra fede in Gesù Cristo ENZO BIANCHI maggiori info... ______________________________________ __ lunedì 16 (fino al 21 agosto ) Preghiera e liturgia ENZO BIANCHI GOFFREDO BOSELLI maggiori info... ______________________________________ __ lunedì 23 (fino al 28 agosto ) Perchè avere fede oggi? (corso riservato ai giovani 19-30 anni) LUCIANO MANICARDI   ARMANDO MATTEO Assistente nazionale FUCI maggiori info... ______________________________________ __ lunedì 30 (fino al 4 settembre ) Corsi di ebraico biblico primo

Come rinnovare la teologia (Inos Biffi - L'Osservatore Romano)

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Se alla genesi della teologia sta il mistero cristiano, ed essa si può definire come "intelletto della fede", non è pensabile che in una determinata epoca la si possa completamente rifare. Nella diversità dei tempi essa viene alimentata da una tradizione ininterrotta di contenuti e anche di linguaggio, che non ammette discontinuità drastiche e rivoluzionarie, pena la perdita dell'identità. È lecito almeno nutrire qualche perplessità di fronte a un teologo che sia persuaso di proporre dottrine teologiche inusitate e singolari, non mai insegnate prima di lui. Non per questo, tuttavia, la teologia è destinata a una pura ripetizione. La storia stessa della teologia mostra quanto, senza spezzare la continuità, essa si sia variamente e anche profondamente rinnovata, ma non per aver in certo modo occultato o disatteso il mistero; al contrario, per averlo lasciato emergere con più forza e coerenza. La teologia non si lascia impressionare e condizionare dal mito

XVIII domenica del tempo Ordinario Anno C Enzo Bianchi 1 agosto 2010

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Dalla folla che attornia Gesù si leva una richiesta: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità»; egli però risponde: «Chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?» (cf. Es 2,14). Gesù rifiuta di intervenire nello specifico della contesa, ma rinvia alle autorità che la società civile ha predisposto per risolvere controversie come questa. Egli non si attribuisce compiti estranei alla missione ricevuta dal Padre: «il mio Regno non è di questo mondo» (Gv 18,36), dirà a Pilato… La singolarità di Gesù consiste nello sguardo «altro» che egli sa gettare sugli eventi quotidiani, nella sua lettura dei sentimenti e dei pensieri profondi che muovono l’agire dell’uomo. Qui svela un rischio presente nel nostro rapporto con i beni: la cupidigia, l’avarizia. Rivolto a quanti lo ascoltano dice: «Guardatevi da ogni cupidigia, perché anche se uno è nell’abbondanza la sua vita non dipende dai suoi beni ». È una parola che, nella sua disarmante semplicità e veri

L'orizzonte condiviso di un amore (La Stampa, 25 luglio 2010 - Enzo Bianchi)

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In una lettera inviata dal carcere in cui attendeva la morte che il regime nazista gli avrebbe inflitto, il teologo protestante Dietrich Bonhoeffer scriveva: “La perdita della memoria morale non è forse il motivo dello sfaldarsi di tutti i legami, dell’amore, del matrimonio, dell’amicizia, della fedeltà? Niente si radica, niente mette radici: tutto è a breve termine, tutto ha breve respiro. Ma beni come la giustizia, la verità, la bellezza e in generale tutte le grandi opere richiedono tempo, stabilità, memoria; altrimenti degenerano”. Parole profetiche, che leggono bene il tempo presente, contrassegnato da provvisorietà e instabilità in tutti i rapporti. I dati forniti dall’Istat riguardanti i matrimoni tra il 1995 e il 2008 registrano un raddoppio del numero di separazioni e divorzi, mentre la durata media del matrimonio scende fino a soli quindici anni. Sono statistiche che ci confermano quanto anche noi verifichiamo nel nostro tessuto quotidiano: nella cerchia di familiari e

Leggere la Bibbia su Radio Rai Tre

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Il programma di Radio Rai Tre “ Uomini e Profeti ” di Gabriella Caramore (ne abbiamo già parlato qui ) comprende uno spazio dal titolo “Leggere la Bibbia” inaugurato nel gennaio 2010 e in onda la domenica mattina alle 9.30. Nei mesi di luglio e agosto il programma è sospeso (riprenderà regolarmente a settembre); in compenso Radio Tre ripropone tutte le prime puntate di “Leggere la Bibbia” dal 3 luglio al 12 settembre, sabato e domenica dalle 13 alle 13,45. Questa sezione di “Uomini e profeti” è una lettura sistematica della Bibbia, commentata da esegeti, storici, biblisti, filosofi. L’obiettivo è quello di fornire al pubblico il grande “alfabeto colorato” della cultura occidentale, come lo chiamava Chagall – una storia del testo biblico, della sua formazione, delle infinite interpretazioni cui ha dato luogo, partendo da una esigenza culturale prima ancora che religiosa. Ma nello stesso tempo vuole anche fornire un avvicinamento al problema religioso, cercando di com

La preghiera nell'arte (L'Osservatore Romano)

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Tra terra e cielo con le braccia alzate Pubblichiamo una breve anticipazione di un libro dedicato alla preghiera nell'arte che sarà pubblicato il prossimo ottobre dalla Libreria Editrice Vaticana. Non è difficile pregare, né occorrono conoscenze specialistiche. Rivolgersi a Dio - per confessare i propri limiti, per chiedere aiuto, per ringraziare e lodare - è cosa naturale per l'essere umano, un impulso spontaneo in ogni donna e uomo, in ogni cultura e civiltà, in ogni periodo storico. Anche là dove circostanze avverse - l'ignoranza, il peccato, il rifiuto di un determinato concetto religioso o di ogni forma di religione - inibiscono di pregare, la preghiera c'è comunque. Chiunque si guardi intorno con attenzione, si apra alla bellezza del creato, si lasci toccare dall'altrui sofferenza, in un certo senso prega. Al di là di questo orientamento istintivo, per cui ogni "Io" umano implica un "Tu" divino, vi è anche una preghi

COMMENTO PATRISTICO XVII Domenica T.O. (da Undicesima Ora)

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S. BEDA IL VENERABILE Dall’Omelia 14 II Signore e Salvatore nostro, desiderando che noi giungiamo alla felicità del regno celeste, c’insegnò a chiedergli quelle gioie, e ci promise che ce le avrebbe date se gliele avessimo chieste. Chiedete – disse – e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto (Lc 11, 9). Queste parole del Signore, fratelli carissimi, devono essere da noi meditate profondamente e con la massima attenzione, poiché affermano che il regno dei cieli non sarà per gli oziosi e gli , ma sarà dato, fatto trovare e aperto a quelli che chiedono, che cercano e che bussano. Dobbiamo dunque chiedere nella preghiera che ci venga aperta la porta del regno, cercarla con una vita retta e bussarvi con la perseveranza. Ma non basta pregare soltanto con le parole, se non cerchiamo anche con molta diligenza in che maniera dobbiamo vivere per essere degni di ottenere ciò che domandiamo; secondo l’affermazione di colui che dice: Non chiunque mi di

Lettera agli amici - Trasfigurazione 2010 (Monastero di Bose)

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   TRASFIGURAZIONE 2010 La notte tra il 5 e il 6 agosto nella veglia per la Trasfigurazione del Signore fr. Nimal Kurukulasuriya sr. Francesca Adami sr. Elisa Zamboni faranno professione monastica definitiva nella Comunità di Bose. Chiediamo la vostra intercessione per la loro perseveranza nella vocazione e nell'amore per Dio e per i fratelli e le sorelle. Il Priore e la Comunità di Bose www.monasterodibose.it

Il profeta Elia nella tradizione bizantina (Manuel Nin - L'Osservatore Romano)

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Il 20 luglio le liturgie cristiane di oriente e occidente celebrano la festa del profeta Elia. Quella bizantina - che ha una ufficiatura completa e un canone proprio attribuito a Giuseppe l'Innografo (ix secolo) - lo presenta come il grande intercessore per il popolo, uomo pieno di zelo per il Signore. Molti tropari mettono insieme Elia e il suo discepolo Eliseo:  "Due astri luminosi sono sorti sulla terra, Elia ed Eliseo. L'uno, con la sua parola, ha trattenuto le gocce di pioggia dal cielo, ha rimproverato i re e, su un carro di fuoco, è asceso ai cieli. L'altro ha sanato le acque che rendevano sterili, e avendo ricevuto duplice grazia, ha imbrigliato i flutti del Giordano. Gioisci, angelo terrestre e uomo celeste, Elia glorioso. Gioisci, tu che da Dio hai ricevuto duplice la grazia, Eliseo venerabilissimo". Inoltre, la celebrazione dei due profeti è immagine della concordia tra Antico e Nuovo Testamento manifestatasi nel Giordano, luogo di sal

XVII domenica del tempo Ordinario Anno C 25 luglio 2010 (Enzo Bianchi)

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«Signore, insegnaci a pregare , come anche Giovanni il Battezzatore ha insegnato ai suoi discepoli»: questa è la domanda che anche noi, oggi, rivolgiamo al Signore Gesù, ascoltando in risposta la sua catechesi sulla preghiera. La richiesta dei discepoli nasce dal vedere  Gesù in preghiera : nel deserto, nella notte, al mattino presto egli preserva tenacemente il tempo essenziale per nutrire la relazione con Dio che lo ha mandato e che gli dà la forza per vivere al servizio suo e degli uomini. Luca è l’evangelista che insiste maggiormente sulla preghiera di Gesù, collegandola ai momenti salienti della sua vita, dalla preghiera durante il battesimo (cf. Lc 3,21-22) fino a quella con cui sulla croce Gesù invoca dal Padre il perdono per i suoi carnefici (cf. Lc 23,34) e poi consegna il proprio respiro nelle sue mani (cf. Lc 23,46). Gesù dunque insegna ciò che lui stesso vive in prima persona. La sua è una preghiera personalissima, in cui si rivolge a Dio chiamandolo «Papà», con la sf

COMMENTO PATRISTICO XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (C) (Undicesima Ora)

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SAN GIOVANNI CRISOSTOMO Dalle Omelie sul Vangelo di Giovanni, 44, 1 Non preoccuparsi non significa non lavorare, ma non essere attaccati alle cose terrene; cioè non avere preoccupazioni riguardo a come potremo trascorrere tranquillamente il domani, ma considerare ciò come cosa di secondaria importanza. Chi lavora, può non tesaurizzare per il domani; chi lavora può non preoccuparsi: il lavoro e la preoccupazione non sono infatti la stessa cosa. Chi lavora, non lo faccia soltanto per lavorare, ma per soccorrere chi ha bisogno, e quanto viene detto a Marta non riguarda il lavoro e l’attività manuale, ma riguarda la necessità di sapere il tempo opportuno per ogni cosa e di non sprecare in faccende di carattere materiale il tempo da dedicare all’ascolto dei discorsi spirituali: Cristo non dice dunque quelle parole per incoraggiarla a darsi all’ozio, ma perché si volga ad ascoltarlo. “Sono venuto – dice – per insegnarvi le cose necessarie, e tu ti preoccupi d

La Pasqua di p. André Louf (Monastero di Bose)

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Cari amici, ieri l'amato p. André Louf è passato da questo mondo al Padre.        Vogliamo in questo momento ricordare con commozione, accanto al grande "spirituale", soprattutto l'amico e il fratello che negli ultimi 15 anni almeno una volta all'anno faceva una sosta prolungata a Bose, sia per dar voce alla spiritualità del monachesimo occidentale in occasione dei Convegni internazionali di spiritualità ortodossa, (era un "anziano" un "kalògheros", uno" staretz-pnefmatikòs" molto stimato e amato da tutti i fratelli delle Chiese ortodosse per la vasta dottrina, l'umile saggezza e la pace profonda che irradiava e che andava oltre ogni divisione) sia - e ancor più - per vivere semplicemente la vita fraterna quotidiana nella nostra povera realtà, esercitando un autentico ministero di condivisione del suo davvero unico bagaglio di conoscenze. Molti di noi si rivolgevano a lui in semplicità per consigli spirituali



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