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Commenti Vangelo 18 febbraio 2018 I Quaresima

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18 Febbraio, Prima Domenica di Quaresima

Per spiegare che cosa s'intende per vangeli sinottici, quelli cioè che si possono leggere a prima vista con un solo colpo d'occhio in quanto molto simili, e che sono i vangeli di Matteo, Marco e Luca, si utilizza a volte in catechesi il brano di vangelo odierno, riguardante le tentazioni a cui Gesù ha accettato di sottoporsi.
La liturgia dell'anno B ne propone la versione di Marco che è assai stringato ed essenziale. Gli altri due evangelisti, Matteo e Luca, si soffermano sui particolari, soprattutto sul dialogo serrato intercorso tra Gesù e il suo interlocutore, satana, e il racconto che ne deriva è quasi identico. Marco, invece, se ne discosta, perché probabilmente a lui preme soprattutto presentarci Gesù, vero Dio, che come uomo non soccombe alla tentazione ma la vince. Tutto il resto sembra non importargli più di tanto. Gesù ha superato la fase dei 40 giorni trascorsi digiunando nel deserto, di cui si fa memoria in Terrasanta, alzando lo sguardo verso il Monte della Quarantena presso Gerico. Lì la tradizione ha voluto collocare la scena in cui il Messia, dopo essersi preparato alla sua missione, ha tenuto testa alle provocazioni del demonio. Satana, il tentatore, nonostante la sua scienza e la profonda conoscenza teologica, non è riuscito a far cadere Gesù nei suoi lacci. Da adesso Gesù inizia la sua vita pubblica, a contatto con la gente. La fase di Nazareth, nel nascondimento e nell'umile sottomissione ai genitori, si è conclusa: ora davvero deve “occuparsi delle cose del Padre suo” come già a Gerusalemme da adolescente aveva preannunciato. Gesù si fa collegamento tra cielo e terra, è la mano tesa dal Padre per abbracciare tutti i suoi figli ed è bello vedere un'analogia col brano della Genesi (Gn 9, 8-15) proposto nella prima lettura. Il diluvio ha distrutto, ha inondato la terra, ha frantumato l'orgoglio dei suoi abitanti, ma quando la giustizia si è compiuta Dio lancia il suo segnale di pace: un arcobaleno che abbraccia cielo e terra con una pennellata di colori e sarà una pace fatta per sempre. “Quando radunerò le nubi sulla terra e apparirà l'arco sulle nubi, ricorderò la mia alleanza” dice il Signore a Noè.
Gesù, arcobaleno di un mondo nuovo, è venuto per rinnovare quest'alleanza tra Creatore e creatura, dissipando le nubi del peccato, dell'errore, dell'orgoglio, attraverso la vittoria dell'uomo su quelle stesse tentazioni a cui Egli per primo si è sottoposto uscendone vincitore.
Come parlarne ai ragazzi.
Il termine tentazione, ai nostri giorni, ha perso il suo primitivo significato di richiamo verso il male, e viene usato invece a indicare qualcosa di attraente, di maliziosamente invitante. La pubblicità presenta ogni cosa, dalle auto, ai profumi, ai cioccolatini, sotto forma di dolci tentazioni, di irresistibili proposte che potrebbero renderci felici.
Cerchiamo di riconoscere le tentazioni che possono portarci a perdere noi stessi, come Gesù, che le ha riconosciute e quindi disprezzate.

Paola Radif
pubblicato su Il Cittadino (Diocesi di Genova) del 18 febbraio 2018

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